La questione sarà posta all’attenzione del Consiglio regionale.“Occorre saper distinguere tra chi è un evasore e chi non paga perché ha perso il lavoro e non ha più soldi”.
MILANO, 10 maggio 2012 – “L’ha fatto il Piemonte, il Veneto ci sta pensando. A questo punto credo non sia più rimandabile anche per la Lombardia: è arrivato il momento di organizzare in proprio la riscossione dei tributi regionali facendo a meno di Equitalia”.
La proposta è del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) che l’ha lanciata ieri sera intervenendo all’Auditorium di Rho, nel milanese, a un incontro pubblico su “Crisi, viaggio tra aziende, istituzioni, banche ed Equitalia”, cui ha preso parte, fra gli altri, Alberto Goffi, consigliere regionale dell‘Udc del Piemonte e promotore della campagna nazionale contro Equitalia.
“Le cronache purtroppo – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Cecchetti – ci raccontano di gente che arriva a togliersi la vita per una cartella esattoriale. La crisi è pesante, drammatica. E noi non possiamo non intervenire. Qui non si tratta di schierarsi come crede qualcuno a favore o contro Equitalia ma di pensare a una struttura incaricata della riscossione che sappia distinguere tra chi è un evasore e chi invece non è in grado di pagare una multa o una violazione perché si è trovato senza lavoro e non ha più soldi.
Nei prossimi giorni – ha aggiunto Cecchetti – sensibilizzerò le forze politiche presenti nell’Assemblea regionale affinché anche in Lombardia si apra il dossier Equitalia. Penso che sia utile un provvedimento che individui modalità, sistemi e procedure organizzative per lo svolgimento dell’attività di riscossione che, se portata avanti in proprio, permetterà di instaurare un rapporto con i cittadini diverso, sensibile, attento ai singoli casi e anche meno esoso. Riscuotere con una nostra Agenzia, infatti, consentirà di applicare un aggio inferiore rispetto al 9% che Equitalia pretende. Inoltre – ha concluso Cecchetti - i proventi recuperati oltre agli importi originari dovuti non andrebbero più al Ministero dell’Economia ma sarebbero investiti sul territorio”.