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Ordinanza anti-accattoni, ma ad effetto contrario...

Si stava meglio quando si stava peggio. Più che un luogo comune, un dato di fatto. Se prima era massima allerta, ora è diventata emergenza. Centro città invaso da stranieri a caccia di una moneta “per mangiare” e cittadini costretti a improbabili slalom per evitare l’assalto da questua.
Il fallimento dell’ordinanza anti-accattoni è sotto gli occhi di tutti. Scene viste e riviste fra corso Italia e via Garibaldi con varianti in zona cimitero, Unes e stazione. Venerdì mattina, persino all’esterno delle scuole elementari di via Agnesi, con questuanti sparsi fra genitori e bambini tra le preoccupazione dei primi e la curiosità dei più piccoli. Gruppi di disperati a mano tesa che nemmeno i divieti del sindaco Roberto Corti sono riusciti ad allontanare dal territorio. “L'ordinanza più che scaduta è proprio avariata - accusa Andrea Villa, consigliere della Lega nord - Come lo yogurt che non puoi mangiare e va buttato, anche questa ordinanza è da mettere nel dimenticatoio. Da quando è stata emanata, ha prodotto zero risultati”. Di multe al momento non ne risultano. Colpa, fra le altre cose, di quanto prevede la normativa italiana, che consente l’accattonaggio purché non “molesto”. Eppure, molesti o non molesti, gli accattoni fra venerdì, sabato e ieri hanno invaso il centro. Due fissi sotto i portici di corso Italia, un terzo appena davanti alla basilica di piazza Conciliazione, un altro paio a far la spola lungo via Garibaldi cercando elemosina fin dentro i negozi. Origine, all’apparenza, rom. Gli stessi che, da giovedì, hanno messo “la città sotto scacco” come ripete Andrea Villa piazzandosi dov’è capitato. Nemmeno l’ennesimo intervento della Polizia locale, che ha sgomberato dai camper e dalle roulotte il parcheggio del centro sportivo, ha rimesso le cose in ordine. Sui marciapiedi, disseminati un po’ ovunque, resti di pranzi e cene. “E' questa la nuova Desio voluta da chi ha votato Roberto Corti e la sua compagine? – rilancia il consigliere leghista – Il sindaco e la sua vice, piuttosto che governare Desio, hanno più interesse nel fare viaggi e interviste televisive utili solo a mettersi in mostra. E i risultati, almeno sul fronte sicurezza, sono sotto gli occhi di tutti”.
Una situazione grottesca, come quella vista nel fine settimana in corso Italia, proprio di fronte alla casa di riposo Pio e Ninetta Gavazzi. Un gruppo di ragazzi, italiani e con ogni probabilità nemmeno maggiorenni, nell’attesa del pullman che li riportasse a casa si sono finti clochard, sedendosi sul marciapiede e chiedendo elemosina ai passanti. Un modo, dal loro punto di vista, per ‘scimmiottare’ i disperati e passare il tempo.
Alberto Terraneo

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