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Assessore promette isola pedonale, il sindaco lo stoppa. Maretta in maggioranza?

L'assessore Paolo Smorta lo aveva promesso. Per il prossimo week-end, in occasione della Fiera delle Regioni, ci sarebbe stata l'isola pedonale "allargata" a tutto l'asse principale del centro, partendo dall'incrocio tra le via Garibaldi e Manzoni per arrivare fino all'ex Pastori.
Dopo l'accordo preso nella mattinata di ieri con i commercianti che si trovano nel tratto di via Garibaldi che solitamente è escluso dall'area pedonale, sembrava tutto a posto.
Nel pomeriggio è arrivata la doccia fredda: "L'isola pedonale non si fa!". E' bastata una semplice frase del sindaco Roberto Corti per cancellare il lavoro fatto in mattinata dal suo assessore, che era riuscito ad incassare anche un plauso dai commercianti.
La motivazione "ufficiale" di questa retromarcia sembrerebbe essere da ricercare nelle tempistiche necessarie ad organizzare l'isola pedonale, impossibili da rispettare in così breve tempo dall'ufficio tecnico. Il sindaco Roberto Corti scarica la colpa sugli uffici, ma siamo sicuri che non si tratti di uno scontro politico all'interno della maggioranza? Non sarebbe la prima volta che il sindaco e Smorta arrivano ai ferri corti, con l'assessore che già nei mesi scorsi era arrivato al punto di dimettersi in polemica con il primo cittadino.
Una cosa è certa. La Fiera delle Regioni era già in programma da tempo, ed è chiaro che fino a ieri l'amministrazione non aveva pensato all'isola pedonale. Si è ridotta all'ultimo momento, palesando una chiara disorganizzazione e una mancanza pesante da parte dell'assessore che si è ridotto a parlare con i negozianti del centro solo due giorni prima dell'evento.
In ogni caso il risultato non cambia: stoppato dalla burocrazia comunale che ha dimostrato di non conoscere o da questioni politiche a cui non ha potuto dire di no, l'assessore Smorta si è dimostrato impotente di mantenere una promessa fatta al mattino, che nel pomeriggio seguente è stata smentita.
Con buona pace dei propositi per il rilancio del commercio locale, soprattutto in un momento in cui i commercianti desiani sono in fibrillazione. E il comune guarda impotente, alla faccia delle promesse elettorali.

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