Tutto parte dalla questione del Tribunale di Desio e dal fatto che su oltre 700 milioni di debito con il comune, lo stato ne voglia restituire nemmeno la metà. Se vi siete persi questa incredibile storia, vi consigliamo di leggere il post intitolato "Lo Stato deve 700mila euro al comune di Desio, ma non li vuole restituire. E' ancora Roma ladrona".
Quando la Lega Nord ha sollevato la questione, rendendola di dominio pubblico, il sindaco di Desio si è arrabbiato con gli esponenti del Carroccio, sostenendo che il vero spreco è il referendum per l'autonomia della Lombardia e che la Regione avrebbe potuto usare quei soldi per bonificare la cava di via Molinara. Lo stato "frega" a Desio la bellezza di oltre quattrocentomila euro ma lui, anziché arrabbiarsi con il governo Gentiloni autore di questa rapina, se la prende con la Lega Nord e con la Regione Lombardia. Indipendentemente da referendum, bonifiche o altro, se uno ha un debito lo deve ripagare. Ma di quello che lo stato ha con il comune, a Corti forse importa ben poco, probabilmente perché il governo debitore ha in tasca la sua stessa tessera di partito.
CAVA DI VIA MOLINARA - "Con il denaro che stanno buttando via (per il referendum di domenica) avrebbero sistemato almeno una decina di situazioni in Lombardia", ha detto Corti al Giornale di Desio in edicola ieri, lasciando intendere che l'organizzazione del referendum tolga le risorse per le bonifiche. Niente di più falso, e lui lo sa. I soldi ci sono, e nell'incontro che ha avuto in regione il 22 gennaio 2016, gli è stato spiegato quali sono gli adempimenti necessari per poterli ricevere. Occorre, tra le altre cose, che lui emetta un'ordinanza per l'adozione di misure preventive e cautelative. Ma non lo fa. "Io l'ordinanza non la emetto", ha detto in consiglio comunale. Ma di questo argomento parleremo più approfonditamente in un post che sarà pubblicato nei prossimi giorni. E se davvero il sindaco parla di denaro buttato, dovrebbe tenere conto dei 226 milioni di euro che ogni anno da Desio vanno a Roma e spariscono nel nulla.
REFERENDUM AUTONOMIA - "La stessa Forza Italia ha un atteggiamento tiepido" rispetto alla consultazione di domenica prossima, ha poi aggiunto Corti sempre al "Giornale di Desio" in edicola ieri. Mentre venivano pubblicate le sue dichiarazioni, proprio ieri sera i vertici regionali di Forza Italia si sono incontrati a Concorezzo, a due passi dalla nostra città, per un incontro pubblico a sostegno del SI. C'erano il vicepresidente della regione Fabrizio Sala (che ha partecipato anche all'incontro dello scorso 3 ottobre organizzato a Desio), l'ex ministro Maristella Gelmini, l'On. Elena Centemero, il consigliere regionale Sabrina Mosca e molti sindaci della zona tra cui, ovviamente, il padrone di casa Riccardo Borgonovo. In più, questa sera a Monza, è organizzato un altro appuntamento del partito di Silvio Berlusconi a sostegno dell'autonomia. Anche su questa boutade, Corti è stato smentito decisamente.
L'unico atteggiamento tiepido sul referendum è stato quello del Partito Democratico di Desio, che ha rifiutato l'invito ricevuto ad un confronto pubblico. Mentre in altri comuni i democratici hanno partecipato ad incontri e momenti di confronto, nella nostra città hanno preferito sottrarsi al dibattito ed isolarsi. Molti sindaci del PD in Brianza si sono schierati apertamente a sostegno del SI. Tra questi c'è Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco e presidente della Provincia. Tra gli altri sindaci schierati per il SI troviamo anche Beppe Sala di Milano e Giorgio Gori di Bergamo, insieme ai primi cittadini di altre grosse città come Varese, Mantova, Cremona e molti altri di area PD.
REFERENDUM AUTONOMIA - "La stessa Forza Italia ha un atteggiamento tiepido" rispetto alla consultazione di domenica prossima, ha poi aggiunto Corti sempre al "Giornale di Desio" in edicola ieri. Mentre venivano pubblicate le sue dichiarazioni, proprio ieri sera i vertici regionali di Forza Italia si sono incontrati a Concorezzo, a due passi dalla nostra città, per un incontro pubblico a sostegno del SI. C'erano il vicepresidente della regione Fabrizio Sala (che ha partecipato anche all'incontro dello scorso 3 ottobre organizzato a Desio), l'ex ministro Maristella Gelmini, l'On. Elena Centemero, il consigliere regionale Sabrina Mosca e molti sindaci della zona tra cui, ovviamente, il padrone di casa Riccardo Borgonovo. In più, questa sera a Monza, è organizzato un altro appuntamento del partito di Silvio Berlusconi a sostegno dell'autonomia. Anche su questa boutade, Corti è stato smentito decisamente.
L'unico atteggiamento tiepido sul referendum è stato quello del Partito Democratico di Desio, che ha rifiutato l'invito ricevuto ad un confronto pubblico. Mentre in altri comuni i democratici hanno partecipato ad incontri e momenti di confronto, nella nostra città hanno preferito sottrarsi al dibattito ed isolarsi. Molti sindaci del PD in Brianza si sono schierati apertamente a sostegno del SI. Tra questi c'è Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco e presidente della Provincia. Tra gli altri sindaci schierati per il SI troviamo anche Beppe Sala di Milano e Giorgio Gori di Bergamo, insieme ai primi cittadini di altre grosse città come Varese, Mantova, Cremona e molti altri di area PD.
Essendosi supinamente fatto mettere i piedi in testa dal suo governo per la questione Tribunale, Corti attacca la Lega Nord e la Regione su altri temi, senza accorgersi però di tirarsi la zappa sui piedi. Il referendum che lui tanto contesta è sostenuto da buona parte del suo partito, e se la questione di via Molinara è ancora aperta, lui ha responsabilità precise.
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