“E’ sempre difficile commentare questi episodi e prima di farlo occorre conoscere a fondo la questione per evitare dichiarazioni a sproposito. La vera fortuna è che non ci sia stata nessuna tragedia, ma occorre interrogarsi sul perché si sia arrivati ad un gesto così eclatante. A farne le spese sono state le famiglie che per un giorno sono state costrette ad abbandonare i propri appartamenti e stare in mezzo alla strada. Noi siamo dalla parte della legalità, di chi rispetta le regole, di chi riconosce il rispetto dei propri diritti e dei propri doveri”.
Questo il commento della Lega Nord, firmato dai quattro consigliere comunali (Andrea Villa, Massimo Zanello, Luca Ghezzi e Greta Lo Re) su quanto successo venerdì a San Giorgio, in via Don Bonzi. Un uomo si è barricato in casa, minacciando di far esplodere l'appartamento con il gas, dopo avere ricevuto l'avviso di sfratto dal suo appartamento ALER.
Probabilmente colti da un bruciore di coda gli esponenti del PD di Desio ha diramato una nota, affidata a Facebook, con la quale attaccano ALER e regione Lombardia, cercando di scaricare colpe e responsabilità su altri. Come se, a Desio, non ci sia un'amministrazione comunale targata Partito Democratico e come se si debba sempre trovare qualcuno da incolpare per lavarsi la faccia e, forse, anche la coscienza. Un pessimo modo, davvero, di fare politica.
La risposta della Lega Nord non si è fatta attendere:
Come sempre il PD cerca di mischiare capre e cavoli per creare confusione e dare informazioni scorrette alla cittadinanza. ALER gestisce gli appartamenti di edilizia pubblica; le assegnazioni, soprattutto quelle passate e quella in questione, sono fatte in base a graduatorie predisposte dal comune su richiesta dei cittadini che ne hanno diritto e che ne fanno richiesta, anche ai servizi sociali. Se negli appartamenti assegnati ci sono famiglie con particolari problemi, a farsene carico deve essere il comune, con i servizi sociali, preposti allo scopo e non ALER che si occupa di tutt'altro. Il problema della famiglia di via Don Bonzi è di carattere sociale e non politico. Ancora una volta il PD ha perso un'occasione per evitare di fare una brutta figura e l'amministrazione comunale, che del PD è emanazione diretta, dimostra di non sapere rispondere all'emergenza sociale presente in città".
Ma davvero, davanti ad una famiglia così problematica, si vuole scaricare colpe e responsabilità su Regione o su ALER? L'istituzione più vicina ai cittadini è il comune, e sono proprio i servizi sociali del comune che devono intervenire a sostenere le famiglie che si trovano in difficoltà.
Possibile che a Palazzo nessuno sapesse nulla o nessuno sia mai intervenuto, tanto da far arrivare all'esasperazione la vicenda? Difficile da credere. E' è più semplice scaricare le colpe delle proprie mancanze sugli altri.